Le premesse per l’innesto
di traiettorie di sviluppo
a. La teoria del capitale sociale
b. Cultura civica e fiducia
c. I circoli virtuosi dello sviluppo
 
     
Una nuova immagine
del Meridione
a. Le ricerche sullo sviluppo locale
b. Le nuove politiche per il Sud
c. Cosa accade dopo l’allargamento?
 
           
 
STRUTTURA DEMOGRAFICA
Al 31 dicembre 2004 la popolazione complessiva regionale risulta pari a 2.009.268 unità, mentre alla stessa data del 2003 ammontava a 2.011.338 residenti (-0,1 per cento della popolazione a fronte di un +0,2 per cento registrato nel 2003 rispetto all’anno precedente).

Tale decremento è dovuto unicamente al tasso migratorio interno negativo non sufficientemente compensato dal saldo naturale e dal bilancio con l’estero, quest’ultimo peraltro positivo grazie alla regolarizzazione degli stranieri presenti nella regione (regolamentata dalle leggi 189 e 222 del 2002), che è proseguita anche nel corso del 2004.

Complessivamente, la variazione demografica negativa, pari a -2.070 abitanti, è stata determinata dalla somma algebrica del saldo del movimento naturale di +1.531 unità, del saldo del movimento migratorio con l’estero pari a +3.080 unità, del saldo delle rettifiche post-censuarie di +3.007 unità e del saldo migratorio interno negativo pari a -9.688 unità.
  La diminuzione della popolazione non è uniformemente distribuita nella regione in conseguenza di bilanci naturali e migratori piuttosto diversificati tra le province.
In particolare, tale diminuzione è dovuta ad un sensibile aumento del movimento migratorio interno indirizzato verso le regioni del Nord e del Centro.

La popolazione residente in Calabria rappresenta il 3,4 per cento della popolazione italiana. La distribuzione provinciale assegna ai comuni della provincia di Cosenza 732.615 abitanti (il 36,5 per cento del totale), a quelli di Reggio Calabria 565.866 abitanti (il 28,2 per cento), a Catanzaro 368.923 abitanti (il 18,4 per cento), a Crotone 172.970 residenti (l’8,6 per cento) e a Vibo Valentia 168.894 (l’8,4 per cento). Tali percentuali risultano pressoché invariate rispetto all’anno precedente e sostanzialmente in linea con quelle degli anni precedenti.

Il numero dei nati vivi nel corso del 2004 è stato di 18.712 unità (con una diminuzione di 97 nati rispetto all’anno precedente) e quello dei decessi di 17.181 unità (1.108 in meno rispetto all’anno precedente). Il saldo naturale è risultato pari a +1.531 unità, dunque ancora una volta in positivo grazie soprattutto alla diminuita mortalità. In termini assoluti nel corso del 2004 si è, infatti, registrato uno dei più bassi valori di mortalità degli ultimi 13 anni.
Nella determinazione del saldo positivo, a fronte di una lieve flessione del numero dei nati, è fondamentale la diminuzione del numero dei decessi registrati nel 2004 che è attribuibile, almeno in parte, a un decremento della mortalità nei mesi estivi rispetto all’anno precedente. Il tasso di crescita naturale, pertanto, risulta positivo (+0,8 per mille abitanti contro +0,3 per mille abitanti dell’anno precedente).

A livello provinciale i valori si presentano piuttosto omogenei a Cosenza (+0,4 per mille abitanti), Catanzaro (+0,5 per mille abitanti), Reggio Calabria (+0,7 per mille abitanti) e Vibo Valentia (+0,7 per mille abitanti), mentre la provincia di Crotone registra un valore decisamente più alto (+3,2 per mille abitanti).

  Per quanto riguarda la componente migratoria, le immigrazioni dall’estero sono largamente superiori alle emigrazioni. Nel corso del 2004 sono state iscritte in anagrafe come provenienti dall’estero 8.692 persone, mentre ammontano a 5.612 le cancellazioni verso l’estero. Si tratta, in larga parte, per quanto riguarda le iscrizioni, degli effetti della sanatoria dovuta alle leggi 189 e 222 del 2002, che si sono prolungati nel 2004 a causa della durata dei procedimenti amministrativi.

Il tasso migratorio con l’estero è ancora positivo (+1,5 per mille abitanti) anche se meno consistente rispetto allo scorso anno (+4,6 per mille abitanti) ma di gran lunga inferiore alla media nazionale (+6,5 per mille abitanti). Nell’ambito delle province varia da +0,6 per mille abitanti nelle province di Cosenza e Catanzaro a +2,6 e +3,5 per mille abitanti, rispettivamente nelle province di Crotone e di Reggio Calabria, mentre la provincia di Vibo Valentia registra l’unico tasso negativo (-0,1 per mille abitanti).
Nel corso del 2004 si è particolarmente accentuato lo spostamento di popolazione verso le regioni del Nord e del Centro dell’Italia. Complessivamente si registra un’eccedenza di cancellazioni (-38.691) rispetto alle iscrizioni anagrafiche (+29.003). Il tasso migratorio interno è, pertanto, negativo (- 4,8 per mille abitanti) ed è cresciuto, sempre in negativo, rispetto a quello dello scorso anno (-3,6 per mille abitanti).

La Calabria presenta il tasso migratorio interno più fortemente negativo fra tutte le regioni italiane. Nell’ambito delle province l’indicatore oscilla tra il -6,8 per mille abitanti di Crotone e il -3,2 per mille abitanti di Cosenza.
La somma dei tassi migratori interno ed estero indica in Reggio Calabria (+0,3 per mille abitanti) la provincia più attrattiva poiché presenta l’unico tasso migratorio totale positivo.


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