Le premesse per l’innesto
di traiettorie di sviluppo
a. La teoria del capitale sociale
b. Cultura civica e fiducia
c. I circoli virtuosi dello sviluppo
 
     
Una nuova immagine
del Meridione
a. Le ricerche sullo sviluppo locale
b. Le nuove politiche per il Sud
c. Cosa accade dopo l’allargamento?
 
           
 
TESSUTO IMPRENDITORIALE


  La Calabria è caratterizzata da un tessuto di imprese manifatturiere di piccola e piccolissima dimensione di cui quasi il 90% ha un numero di addetti inferiore a 10. Le microimprese prevalgono tanto nel settore industriale quanto in quello agricolo, turistico e commerciale. Inoltre le imprese sono disperse sul territorio regionale, senza che sia possibile rilevare apprezzabili fenomeni di concentrazione né settoriale-funzionale né territoriale.

Nella regione sono presenti solo due distretti industriali (Bisignano e Maierato), denotando quindi la debolezza o l’assenza di vere e proprie filiere produttive o di cluster di imprese. Si può, invece, parlare di protosistemi produttivi che risultano circoscritti ad ambiti territoriali delimitati e di modesto impatto sull’economia complessiva della regione, ovvero di “bacini produttivi locali”, cioè di aree di specializzazione produttiva, composte da raggruppamenti di comuni omogenei a livello provinciale, o ancora di microsistemi a livello comunale con particolari vocazioni produttive.

Mutuando da alcune recenti ricerche di marketing territoriale condotte dalle camere di commercio calabresi (alcune in corso di pubblicazione) i modelli generali di sviluppo dipendono dalla connotazione produttiva assunta da un territorio. La connotazione produttiva di un territorio a sua volta è costituita dal profilo settoriale, dimensionale e per forma giuridica delle imprese ivi insediate.

I modelli utilizzati per la classificazione delle aree omogenee dal punto di vista produttivo sono stati i seguenti:

:• Modello di sviluppo agricolo ed agroindustriale: si contraddistingue per la intensa presenza del settore agricolo che in alcune aree si integra a valle con una industria di trasformazione dei prodotti della terra, basata su un tessuto di piccole e medie imprese;

Modello di sviluppo basato sull'industria manifatturiera "leggera": in parte in connessione con le tradizioni artigiane radicate sul territorio si è sviluppata una industria manifatturiera, specificamente nei settori del legno arredamento, del tessile abbigliamento, della lavorazione dei minerali non metalliferi, della carta e dell'editoria, cui si aggiunge l'industria chimica, della gomma e della plastica;

Modello di sviluppo basato sull’industria pesante: si tratta di aree che si sono sviluppate secondo un modello basato sulla grande industria a elevata intensità di scala, in particolare si tratta di alcuni poli caratterizzati da una specializzazione manifatturiera in settori quali quello metalmeccanico e dell'energia;

Modello di sviluppo turistico: accanto alle tradizionali aree estive e balneari, è possibile individuare aree territoriali caratterizzate dal patrimonio artistico e culturale, aree la cui offerta turistica è basata sulle bellezze naturalistiche ed ambientali (Sila, Aspromonte, Serre, Pollino, Riserva marina di Isola Capo Rizzuto) e aree termali.


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